Ciao alle 517 persone iscritte alla Newsportolina! Questo novembre per me è stato molto faticoso. Faticoso lavorativamente perché ho concluso dei lavori di cui vi parlo nella rubrica 🏄🏻♀️Cose disegnate, dette, fatte (o che farò). Poi c’è stato un nuovo festival organizzato dall’associazione Hamelin: Ad occhi aperti, a cui non ho partecipato ma spero di recuperare almeno le mostre che si concludono a inizio dicembre. Faticoso perché è stato il primo compleanno di mia figlia e per renderlo speciale abbiamo organizzato una festa per i parenti e gli amici più intimi (tanta stima per chi organizza cose!). Faticoso emotivamente per l’ennesimo femminicidio. Giulia Cecchettin se non fosse stata uccisa avrebbe continuato a studiare illustrazione alla scuola internazionale di comics di Reggio Emilia e invece restiamo con una voce in meno da ascoltare e da leggere. Faticoso per la partecipazione al dibattito pubblico sul tema del patriarcato. Si fa davvero fatica a parlare con gli uomini che non hanno mai fatto un percorso femminista e se ne sono sempre fregati delle battaglie sociali e dei diritti. Si fa fatica a spiegargli quanto questo “patriarcato” non è uscito adesso per colpa di un complotto dei poteri forti e delle lobby femministe (si ho sentito dire anche questo dai complottisti del covid della prima ora) ma che è sempre stato in mezzo a noi. Si fa fatica a spiegare ai pesci cos’è l’acqua. Ma poi, a dirla tutta, non devo spiegare proprio un bel niente. Tutti hanno tutti gli strumenti possibili e immaginabili per informarsi e capire da soli in che mondo vivono.
Mi ricordo, e conosco, tutta la fatica di avere a che fare con uomini che reputavo colti, formati, studiosi e intelligenti e spiegargli che quella battuta, quel commento inopportuno e quel comportamento manipolatorio è violenza. Ma se vogliamo, più in generale, la delusione di dovergli spiegare che no, non ci si può comportare da completi stronzi. E io so che questi uomini non fanno gli stronzi con i loro simili ma solo con le giovani autrici, ricercatrici, scrittrici e curatrici. Negli uomini del mio settore non sto notando nessuna presa di coscienza in questo senso. Nessuna messa in discussione di atteggiamenti che hanno avuto (e che continuano ad avere) o che hanno notato. Alcuni si consolano nell’aver preso parte a iniziative come questa (Per me il fumetto di risposta di ZUZU è perfetto). E altri stanno ancora lì a prendersela con il “politicamente corretto” e ad autocommiserarsi. Ok.
Seguendo la scrittrice Carolina Capria ho scoperto un po’ di podcast che non ho ancora ascoltato ma che vale la pena segnalare: “Ricorda il mio nome” storie di donne, e a volte dei loro figli, uccisi da mariti e/o compagni e “Se domani non torno” dove si indagano le origini del patriarcato, si parla delle famiglie che restano dopo i femminicidi e si da voce e chi lotta per porre fine a questa tragica realtà. In questi giorni non ho letto/ascoltato troppo perché mi sento male ogni volta che vedo la faccia dell’omicida di Giulia, ogni volta che leggo dei titoli che ancora colpevolizzano la vittima e indagano morbosamente il “povero” assassino e non riesco a non piangere pensando a quello che è successo e continua ad accadere (è di ieri la notizia di altre due donne ammazzate). Mi consolano le manifestazioni in piazza, la partecipazione, il dibattito che spero non si spenga come al solito. Tanti altri libri e podcast sono segnalati anche nell’ultimo numero della newsletter
del bravo che vi consiglio di seguire, specialmente se siete maschi👍📚Letti, guardati e ascoltati
Grazie a Lorenzo Calia ho scoperto questo podcast dove hanno intervistato Annamaria Testa e ho scoperto che è appena uscito anche un suo nuovo libro che parla di creatività: ”La trama lucente”.
Ho visto il concerto di Elio e le storie tese al teatro Duse. Bellissimo show!
“65” un film di Scott Beck & Bryan Woods con Adam Driver e prodotto dal mitico Sam Raimi che da “La casa” è il mio preferito. Il film niente di che, un po’ thriller un po’ splatter.
Ho recuperato tutte le puntate del podcast MEA agency in cui parlano di comunicazione e analizzano campagne pubblicitarie e strategie marketing!
Il documentario su Robbie Williams su Netflix. Io da piccola ero grande fan dei Take That e Robbie, insieme a Mark, erano le mie crush preasolescenziali! Comunque ha fatto delle HIT pazzesche che ancora oggi ballo.
La versione americana di “Compagni di scuola” su netflix “Friend Of college”. I problemi di alcuni ex compagni di università che affrontano la crisi dei 40 anni.
Carolina Capria ha aperto il suo canale YouTube! FINALMENTE!
Il podcast NEMICHE GENIALI di Jennifer Guerra.
Ho visto Unica il documentario su Ilary Blasi. Secondo me Ilary ha pensato “Magari mio marito fosse stato come Beckham!”. Comunque ha fatto strabene a dare la sua versione sui fatti sulla storiaccia che l’ha portata al divorzio. Brava!
Ho ascoltato questa puntata di Zarathustra su Radio3 dove Caterina Di Paolo (che è stata anche mia ospite sul canale YouTube) parla del suo rapporto non monogamo.
Nel podcast di Internazionale IL MONDO, Alberto Emiletti ha segnalato il libro che ho illustrato di Lorenzo Gasparrini. La puntata si può riascoltare qui.
La serie Circeo in cui viene raccontato anche il processo per stupro e l’arringa di Tina Lagostena Bassi merita tutta la serie.
🏄🏻♀️Cose disegnate, dette, fatte (o che farò)
Sono intervenuta nella tavola rotonda Transgen(d)erational con Francesco de Conno, Alec Trenta, Guido Balzani, Elettra Stamboulis. Hanno moderato l’incontro Viviana Gravano e Alessandro Tollari. È stato un incontro non frontale dedicato al mondo del disegno per sottolineare il ruolo dei comics nella costruzione degli immaginari queer e di genere. Bello e ricco di spunti!
Sono stata a BILL organizzato da IBby Italia a Fano, esperienza molto emozionante, anche perché ero uscita appena appena da una giornata con la febbre e mi sono commossa leggendo (che poi non sono riuscita a leggerla e l’ha fatto per me Silvana Sola) la pagina finale di Persepolis. Gli incontri saranno caricati online sul canale YouTube di BILL
Da maggio scorso fino a settembre ho lavorato a questo libro che, mai come in questi giorni, può servire ai ragazzi, agli uomini, e a chiunque voglia, per capire perché la parola “femminismo” non è il contrario di maschilismo ma che invece ha una storia che va rivendicata e ricordata. Si può acquistare nelle librerie e in tutti gli store online e sul sito di SETTENOVE.
Dalla fine dell’estate ho lavorato a delle illustrazioni per una campagna di comunicazione, online e offline, chiamata WOKE UP! ideata e prodotta da CHEAP sul tema della violenza di genere: complice l’iniziativa europea Reboot Now, e per la prima volta il progetto di arte pubblica su poster si rivolge miratamente allə teenagers in occasione del 25 Novembre. La campagna è frutto di un percorso di partecipazione con adolescenti di vari paesi europei, e punta al riconoscimento della violenza di genere annidata in vari ambiti, contesti, gesti quotidiani: a casa, a scuola, online, nello spazio pubblico, nella divisione impari del lavoro domestico sulla base di stereotipati ruoli di genere, nel catcalling, nell’oggettivazione sessuale e nella reificazione dei corpi. Nei media, che riproducono le forme culturali, i segni e i simboli in cui si traduce il sistema patriarcale della violenza di genere. Più foto e dettagli del progetto sul sito di CHEAP (grazie a Michele Lapini).
Bellissimo quello che ha scritto sulla campagna di Cheap Simone Sbarbati su Frizzi Frizzi.
Il 28 novembre con Lorenzo Gasparrini e Anita Redzepi ho presentato “I ragazzi possono essere femministi?” sull’account Instagram e si può recuperare la diretta registrata tra i reels.
il 6 dicembre presentazione “I ragazzi possono essere femministi?” a Più libri più liberi, Sala Vega con Lorenzo Gasparrini, Monica Martinelli e Francesco Pierri
13 dicembre Presentazione del libro “I ragazzi possono essere femministi?” presso la palazzina Orlando del Centro di documentazione delle Donne, via del Piombo 5 a Bologna. Tutti gli eventi sono gratuiti!
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Ci rileggiamo a fine dicembre per un bilancino di questo 2023!
Grazie Cristina, che bello ritrovarsi ancora dentro la newsportolina! A breve mi immergerò anche nella lettura di "I ragazzi possono essere femministi?", non vedo l'ora (anche perché mi piacerebbe portarlo poi in qualche gruppo di lettura nelle scuole).